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Remote Capabilities in the Age of Coronavirus with RCS

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Esperienze di lavoro da remoto: Discoradio

Zetta2Go - DR

A marzo 2020, con l’inizio dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19, le emittenti radio italiane e, pochi giorni dopo, quelle di molte regioni del mondo, si sono organizzate per limitare gli accessi alle proprie sedi spostando parti molto importanti del flusso di lavoro presso le abitazioni del personale dipendente, dei professionisti e dei collaboratori. Abbiamo chiesto a Fabrizio Gaias, giornalista di Discoradio e Dimensione Suono Soft, di raccontarci la sua esperienza.

Questo gruppo radiofonico, che include anche la rete nazionale RDS, altre emittenti areali e le concessionarie di pubblicità interne, utilizza i software di RCS per tutto il flusso di lavoro, dalla programmazione della musica e degli spot all’emissione multi stazione, anche da sedi diverse.

Fabrizio Gaias
Fabrizio Gaias

Che ruolo hai nella redazione di Discoradio e Dimensione Suono Soft?

Attualmente sono responsabile della redazione di Discoradio. Io e il mio gruppo di lavoro realizziamo l’offerta informativa dell’emittente. Parliamo di 12 edizioni quotidiane autoprodotte, dalle 6,30 del mattino alle 11,30 e dalle 15,30 alle 20,30, sempre in diretta. Un lavoro abbastanza complicato perché in pochi minuti dobbiamo coprire un territorio vasto e popolato come quello servito dal nostro segnale: Piemonte, Lombardia, una parte di Emilia e poi un piccolo territorio ligure e Aosta con il suo circondario.

Cerchiamo di essere anche una redazione social: la nostra attenzione giornalistica verso i fatti locali, nazionali o internazionali ha uno sbocco nell’account twitter della radio, che viene visto come una prosecuzione naturale di quello che facciamo. Le nostre news finiscono lì, come le immagini o i fatti che accadono e che magari non riescono a trovare spazio in diretta. Oltre a ciò, coordino (e coordiniamo) i contenuti dei conduttori della radio. La verifica è necessaria per cercare di essere sempre sul pezzo, mai scontati, mai banali, mai ripetitivi, e sempre in target con le necessità e i sentimenti di chi ci ascolta, in questo periodo più che mai. Contenuti che poi pubblichiamo su altri canali social: Instagram e Facebook.

Logo Dimensione Suono SoftSempre alla redazione spetta il compito di creare e mandare in onda i notiziari della neonata Dimensione Suono Soft, che copre la Lombardia. Per la differenza di illuminazione del segnale tariamo i contenuti concentrandoci su questa regione e sulle sue città.

Che organizzazione vi siete dati per proseguire le trasmissioni con le precauzioni necessarie a lavorare in sicurezza, data l’emergenza sanitaria in corso?

Dall’inizio dell’emergenza, che a Milano è stata avvertita più che a Roma, l’azienda ci ha guidati nella scelta della situazione più comoda, e più sicura, per offrire con costanza lo stesso prodotto di sempre in qualità e quantità. Le figure non direttamente collegate all’onda e alla presenza in studio hanno iniziato a lavorare in modalità smart, con la strumentazione offerta dalla radio. In sede sono rimasti soltanto i conduttori e una parte della redazione: chi fa il turno del mattino, e chi fa il turno della sera. Chi fa il turno centrale, di raccordo tra i due, lavora da casa in modalità smart. Con l’acuirsi della crisi, oltre a chi fa il turno centrale, anche chi fa il turno di sera fa, uno o due giorni a settimana, lavoro da casa. In sede i notiziari e i conduttori usano studi differenti e ambienti pre-diretta separati. La sede è costantemente igienizzata, non mancano gel disinfettanti e guanti.

Cosa pensi sia indispensabile per il lavoro remoto di redazione?

È una bella domanda. Molti giornalisti dicono che il nostro lavoro non si possa fare da casa. Servono sguardi, confronti, suggestioni lanciate quasi per caso e colte dal collega che ascolta e poi le mette a frutto, serve discutere, anche in modo duro. Serve annusare l’aria di quello che accade, nelle news come nell’ascolto dei conduttori e delle loro esigenze. Questa posizione la condivido, ma non totalmente. Credo che la base sia avere sintonia e grande complicità. Se queste componenti ci sono, riesci a superare anche gli ostacoli dovuti all’assenza fisica.

L'home studio con il software Zetta
L’home studio con il software Zetta

Come svolgi il tuo flusso di lavoro da casa con i software di RCS?

Attualmente ogni giornalista ha a disposizione un PC aziendale, un microfono e un paio di cuffie: sono la base del lavoro, l’abc, insieme a una buona connessione internet (meglio se fibra). A questo devi aggiungere ciò che, insieme alla rete, ti permette di dialogare con la radio, e di andare in onda.

Da tempo Discoradio ha scelto Zetta come software di messa in onda, opportunamente adattato alle nostre esigenze.

In questo frangente, oltre all’uso di un sistema per il collegamento live, Zetta ci dà la possibilità di seguire la scaletta in programmazione, fare delle registrazioni direttamente sul sistema come se fossimo in studio senza altra intermediazione, caricare file e rubriche preregistrate e montate, verificare che ogni automatismo funzioni e che alcuni file, gestiti in maniera automatica, siano caricati in modo corretto.

Descrivi la tua esperienza personale su Zetta2GO. Cosa apprezzi di più?

Posso dare un giudizio positivo. Il nome è indicativo: è lo Zetta “da passeggio”, che porti a casa, che porti fuori dallo studio e dalla sede di lavoro canonica. Per cui il suo obiettivo è quello di non farti mancare l’esperienza di lavoro tradizionale, quella confortevole della radio. E devo dire che ci riesce abbastanza bene. Il lavoro è fluido, differisce di pochissimo da quello consueto, e se ci sono problemi vengono sistemati con rapidità.

Altro da aggiungere?

Aggiungo qualcosa a quello che stavo esponendo in coda alla domanda precedente. Quando siamo partiti tutta la squadra tecnica della radio e quella di RCS hanno lavorato duramente e tanto per fare in modo che tutto funzionasse, e da subito. E hanno continuato a lavorare, in corsa, per aggiungere tasselli e ottimizzare. Questo lavoro non si è concluso, e per ogni elemento che si aggiunge c’è il corrispondente capitolo di formazione. E questo ti dà la necessaria sicurezza.

Anche nella tua radio

  • Vuoi dotare la tua radio degli strumenti RCS 2GO? Scrivici qui.
  • Leggi l’articolo “Smart working? RCS è pronta!”
  • Guarda il video “Remote Capabilities in the Age of Coronavirus” nella pagina Facebook.
  • Guarda i software “2GO” presentati nel sito RCS Italy.

La radio e il digital audio, pt. 5 – Soluzioni per creare podcast

Audio on-demand podcast

Dopo aver approfondito, nel precedente articolo, l’argomento della distribuzione on-demand dei programmi radiofonici, che si sostanzia principalmente in “catch-up content” e “podcast nativi”, in questo quinto e ultimo articolo della serie “La radio e il digital audio” vedremo come si possono creare agevolmente i “catch-up” e i podcast con i software RCS.

Il catch-up automatizzato grazie a Zetta: l'”On-demand Recording”

Zetta è il software di RCS per l’emissione radiofonica e ha diverse funzioni che automatizzano o agevolano la creazione e la pubblicazione di contenuto da fruire on-demand.

Quella di uso più immediato è l’On-demand Recording, che si basa su un numero illimitato di registratori software attivabili in background nelle macchine di emissione per registrare automaticamente i programmi proprio mentre vengono trasmessi in diretta, opportunamente segmentati.

On-demand recording

Ciascuna registrazione può essere avviata, messa in pausa, riavviata e fermata mediante:

  • comandi inseriti nel palinsesto, in concomitanza con l’inizio e la fine dei programmi da registrare e con eventuali segmenti da escludere, come ad esempio un giornale radio all’interno di un programma lungo; per i programmi ricorrenti è possibile inserire i comandi in GSelector, direttamente nel clock, così da ritrovarli nel palinsesto generato da GSelector e riportato in tempo reale su Zetta, senza dover ripetere i passaggi manuali e minimizzando il rischio di errori
  • comandi inviati manualmente dall’operatore durante la trasmissione in diretta, attraverso interfacce diverse, come ad esempio la tastiera a video “Hot Keys” di Zetta; questa modalità può essere utile per cogliere al volo l’opportunità di registrare i contenuti rilevanti che si possono presentare in modo inatteso durante un programma in diretta – ad esempio l’intervento telefonico di un personaggio pubblico – e trasformarli immediatamente in episodi di un podcast; a questo proposito, può essere utilizzata anche la funzione “Quick Record”, che tuttavia non si inserisce nel processo completamente automatizzato ed esteso alla pubblicazione dei catch-up
  • GPIO, se si desidera comandare la registrazione al volo dei catch-up con tastiere fisiche, bottoni di un mixer o altri dispositivi.

L’audio da registrare può essere acquisito da qualsiasi sorgente, con una semplice configurazione di Zetta. Ad esempio, si può scegliere di registrare il programma principale in uscita dal mixer o l’audio processato prima del trasmettitore, con una replica perfetta di quanto trasmesso, oppure quello delle uscite ausiliarie del mixer da cui siano esclusi alcuni canali, ad esempio se per un giornale radio si vogliono registrare solo la voce del giornalista in diretta, i servizi, ma non le sigle e il sottofondo musicale, per ragioni di format o per altri motivi.

La modularità di Zetta nella gestione dei flussi audio e l’uso di sistemi di audio routing digitali presenti negli studi, come ad esempio le funzionalità dei dispositivi Axia Livewire, permettono dunque innumerevoli combinazioni di fonti e di registrazioni in background, anche totalmente o parzialmente simultanee, da flussi audio diversi.

In Zetta si possono definire diverse posizioni di memorizzazione dei file audio registrati, denominate “Location”, garantendo la disponibilità permanente dei catch-up e un’opportuna distribuzione del carico. Il file generato può quindi essere gestito in diversi modi: registrazione in un elemento della libreria, creazione di un file audio in una directory specificata, caricamento su server esterni via FTP ecc.

Al termine di ciascuna registrazione è prevista la possibilità di eseguire automaticamente ulteriori azioni e lanciare script o software terzi per tutte le funzioni della filiera relativa alla pubblicazione automatica del contenuto, come quelli per la normalizzazione del volume o l’aggiornamento di un feed RSS.

Particolarmente utile per la monetizzazione di quanto viene distribuito on-demand è la possibilità di generare, parallelamente alla registrazione, un file di metadati di timing che tenga traccia dei punti dove il registratore è andato in pausa saltando i break pubblicitari. Questo file, una volta trasferito insieme al relativo file audio sulle macchine della filiera di distribuzione, permette ad un AD Server opportunamente configurato di inserire degli spot pubblicitari in mid-roll esattamente nei punti dove originariamente era presente il break pubblicitario della radio lineare, senza creare brusche interruzioni o sgradevoli sovrapposizioni nell’ascolto.

Creare podcast nativi con Zetta: le funzioni “Show” e “Publish”

Zetta

Indipendentemente dalle trasmissioni già effettuate, e anche prima che il materiale audio venga trasmesso, un’emittente radio può valorizzare i contenuti che possiede creando dei podcast nativi.

A tal proposito, torna utile la funzione di Zetta chiamata “Show”, che permette di prelevare qualsiasi elemento audio sia presente nella sua library, in palinsesto o anche in cartelle esterne e inserirlo dentro una scaletta che può essere salvata indipendentemente dal palinsesto, per usi futuri.

Componendo gli Show e usando la funzione “Publish” di Zetta, che ne fa un mix-down su un unico file audio, è dunque possibile realizzare e pubblicare agevolmente dei podcast nativi.

"Show" e "Publish" per creare podcast

In particolare, la scaletta dello Show può essere visualizzata in un modulo software simile a un registratore multitraccia, col vantaggio che ogni elemento, per default, conserva i suoi “trim” e le caratteristiche con cui è stato memorizzato al momento dell’ingest, quindi si accoda di conseguenza agli altri sul multitraccia con i punti di taglio, di fading e l’attenuazione già preimpostate.

Questo è particolarmente utile ai fini dell’estetica del montaggio sonoro quando si selezionano in blocco gli elementi che costituiscono una porzione di palinsesto (sia esso futuro o già trasmesso) e si portano nello Show: tutti gli elementi risulteranno già concatenati con cura nello Show, secondo le modalità che erano già state impostate per la messa in onda della radio lineare.

Quando si seleziona una parte di palinsesto per creare uno Show, si possono anche escludere alcuni elementi, ad esempio i giornali radio, che perderebbero di senso se svincolati dalla diretta e che possono eventualmente essere rimpiazzati con altri contenuti prelevati dalla library di Zetta/GSelector o da cartelle esterne con un semplice drag-and-drop. Si possono aggiungere allo Show anche dei Voice-Track, registrandoli con le stesse funzioni comode e intuitive già disponibili su Zetta per il palinsesto radiofonico lineare.

Analogamente, si possono comporre degli Show a partire esclusivamente da materiali d’archivio o da file esterni semilavorati, come interviste integrali che si volessero utilizzare per podcast nativi originali rispetto a quanto trasmesso sulla radio lineare, alle quali si possono aggiungere Voice-Track al volo e altri elementi presenti nella library o nel palinsesto lineare.

Podcast templateMolto utile per velocizzare la preparazione dei podcast seriali mantenendo un format coerente su tutti gli episodi, è la possibilità di utilizzare degli “show template”.

Elementi come quelli della confezione sonora di ciascun episodio del podcast, salvati una tantum nel template, appariranno così già preimpostati quando si inizierà la lavorazione di ogni nuovo episodio, con le indicazioni di timing e una traccia chiara per inserire i contenuti specifici dell’episodio stesso.

Una volta preparato lo Show, si lancia la funzione “Publish” e il sistema ne fa un mix-down su file audio. Questo file audio dello Show, di fatto, costituisce l’episodio di un podcast nativo e può essere pubblicato con tutte le modalità e opzioni che abbiamo già descritto al paragrafo precedente, a valle della registrazione con l’On Demand Recording: lancio di script e software per ottimizzare l’audio, aggiungere metadati, aggiornare il feed RSS del podcast ecc.

La radio avrà così contenuti di qualità valorizzabili economicamente a seconda delle sue strategie. Ad esempio, potrà inserire spot in pre-roll, mid-roll e post-roll, oppure potrà mettere sul mercato la sua capacità di produrre podcast personalizzati per enti o aziende, o ancora potrà distribuire i suoi podcast nativi a valore aggiunto rispetto a quanto trasmesso sulla radio lineare, come contenuto premium per il cui ascolto sia prevista la sottoscrizione di un abbonamento.

Ci sono addirittura, nel mondo, alcuni editori nativi di podcast che non sono emittenti radiofoniche ma che hanno scelto Zetta come strumento di produzione per le sue capacità di asset management e supporto al montaggio e alla pubblicazione di contenuti audio on-demand.

La pubblicazione di clip audio informative con RCS News

RCS News

Oltre alla possibilità di creare podcast e servizi audio on-demand in generale, le emittenti radio maggiormente impegnate nel servizio di informazione possono arricchire con delle clip audio le notizie che pubblicano in formato testuale sui loro siti Internet, app e altri touchpoint digitali.

A tal proposito, RCS News, il software che nasce per gestire in modo centralizzato e semplificato il flusso di lavoro della redazione, dall’acquisizione delle fonti alla messa in onda dei giornali radio, si presta anche per l’export di notizie, storie e programmi completi verso i server e i CMS che provvedono alla loro pubblicazione via Internet.

Semplicemente trascinando un file audio sul testo di una notizia, questo viene ad essa collegato e potrà essere esportato insieme alla notizia stessa, manualmente o automaticamente, verso tutte le destinazioni impostate (solitamente, il sito Internet dell’editore).

L’eventuale impiego di appositi software esterni su cui RCS News esporti i propri contenuti, potrebbe a sua volta originare podcast nativi di informazione veri e propri, aggiornando un feed RSS con i metadati e i riferimenti al file audio di ciascun nuovo episodio prodotto e distribuendolo così agli ascoltatori mediante le piattaforme proprietarie o terze scelte dall’editore.

Il team RCS Italy per il digital audio e il podcast

Le persone che lavorano in RCS Italy hanno esperienze nei diversi settori delle emittenti radio: non solo nel campo tecnico, ma anche in quello editoriale, commerciale e organizzativo.

Tutte le installazioni di sistemi RCS presenti in Italia, da quelle più complesse delle radio nazionali a quelle singole per i freelance, hanno attraversato una fase di analisi e system integration che va oltre la sola fornitura e installazione di hardware e software, arrivando a supportare i clienti nell’interfacciamento di diversi sistemi, anche con lo sviluppo di script e codice ad hoc.

Questo tipo di competenze ed esperienze rappresenta un valore che RCS Italy mette a disposizione anche di tutti quegli editori che desiderano estendere la loro attività al settore del digital audio.

Aggiungi il digital audio alla tua radio

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Tutti gli articoli sulla radio e il digital audio

  • Parte 1 – Introduzione
  • Parte 2 – Programmazione multi canale
  • Parte 3 – Emissione e streaming
  • Parte 4 – Audio on-demand
  • Parte 5 – Soluzioni per creare podcast

 

La radio e il digital audio, pt. 4 – Audio on-demand

Audio on-demand

Nel primo articolo sul tema “La radio e il digital audio” abbiamo descritto il quadro generale di opportunità che il digital audio ha aperto per gli editori e gli inserzionisti pubblicitari. Abbiamo anche chiarito come la radio, nel dominio del digital audio, si declini su streaming lineare e ascolto di audio on-demand.

Nel secondo e nel terzo articolo, abbiamo analizzato gli aspetti dello streaming lineare, con particolare attenzione ai bouquet di radio tematiche e alla programmazione ed emissione multi canale. Tuttavia, un’emittente radio ha relazioni e contenuti rilevanti che vengono solo parzialmente sfruttati producendo una trasmissione lineare via etere o in streaming e che possono essere ulteriormente valorizzati con la distribuzione on-demand.

Digital audio on-demand

In questo quarto articolo parleremo della distribuzione on-demand di programmi radiofonici, che si sostanzia principalmente in “catch-up content” e “podcast nativi”. Nel quinto e ultimo articolo scopriremo come i software RCS automatizzino la creazione di catch-up e agevolino la preparazione dei podcast nativi .

Il “catch-up” è la riproposizione on-demand di programmi o segmenti di programmi già trasmessi in diretta radio, eventualmente depurati degli inserimenti tipici del flusso radiofonico non indispensabili per il senso dei programmi stessi, come notiziari e caroselli pubblicitari. Questi ultimi, tuttavia, posso essere rimpiazzati in fase di distribuzione con messaggi informativi o pubblicitari opportunamente selezionati e indirizzati.

Nella categoria dei podcast veri e propri, “nativi” e diversi anche a livello editoriale rispetto ai programmi trasmessi sulla radio lineare, un’emittente radio può far rientrare i contenuti che già possiede, che solitamente non riesce a utilizzare appieno nella trasmissione lineare per ragioni di format, ma può finalmente valorizzare con questa modalità di ascolto.

Quale contenuto ha senso on-demand?

La radio tradizionale è in competizione con un limitato numero di concorrenti che occupano la banda FM nel proprio bacino. Tendenzialmente il modello è generalista, orizzontale, e ciascuna emittente trova un posizionamento verso il pubblico di massa, ad esempio, con un determinato “mix” musicale o trasmettendo informazione e dibattiti di interesse locale.

Sulle piattaforme digitali l’offerta è ampia e diversificata e, nel campo del podcast, quadro competitivo per l’attività di cui stiamo parlando, il modello è quello del contenuto verticale, dove emergono argomenti tematici ed esclusivi per segmenti di pubblico ben definiti.

Ogni stazione radio ha del contenuto esclusivo, dall’intervista al grande artista con riferimento al mercato nazionale, alle notizie locali per il mercato locale. Proprio le radio locali, con i loro giornalisti vicini alle persone e la capacità di produrre flussi di notizie territoriali sempre aggiornate sono, spesso inconsapevolmente, l’unico servizio di informazione audio del proprio territorio per la cronaca, lo spot, la cultura e quanto è utile sapere nella comunità.

I diversi contenuti radiofonici si prestano in modo differente alla distribuzione on demand. Alcuni hanno una validità temporale limitata, ad esempio le ultime notizie, arrivando a meno di 15 minuti per quelle sul traffico, altri hanno le potenzialità per una coda lunga diversi giorni o, addirittura, restano sempre validi nel futuro, pensiamo ad esempio alla ripresa integrale di un concerto. Seppur di minore interesse per il pubblico di massa, alcuni editori desiderano inoltre mantenere online un archivio completo dell’informazione trasmessa in formato audio, che tracci lo storico di una nazione o di una città, utile per ricerche future o per finalità sociali o politiche.

Incrociando obiettivi editoriali e commerciali, l’emittente radio può progettare la sua strategia digitale tesa alla valorizzazione di alcuni asset editoriali e ad ottenere un’ulteriore monetizzazione del contenuto.

Va precisato che in questo articolo analizziamo le opportunità di un’estensione digital audio della radio “tradizionale” a partire da quanto già esiste nella sua organizzazione, che è cosa ben diversa dal progettare la strategia di un editore digital audio “nativo” o di un brand. Nemmeno intendiamo, qui, entrare nel merito degli aspetti commerciali e delle opportunità e modalità di vendita della pubblicità digitale, limitandoci quindi ai risvolti editoriali e tecnici del processo.

Certamente, nella prospettiva che stiamo seguendo per lo sviluppo dell’argomento, è utile un’analisi dell’offerta del proprio palinsesto lineare, per identificare quanto già disponibile come materiale audio finito, da destinare anche alla distribuzione digitale. Occorre inoltre prendere coscienza del materiale non lavorato di cui si dispone.

Altra riflessione potrebbe essere fatta sulle fonti di informazione già agganciate e sulla possibilità di valorizzare relazioni già correnti, ad esempio quelle con enti pubblici e privati presso cui la redazione è già accreditata, che potrebbero facilmente originare ulteriore contenuto informativo da lavorare e diffondere, quelle con professionisti competenti su vari argomenti, da coinvolgere per dei podcast tematici di approfondimento, quelle con persone note ed influenti, in grado anche di richiamare ascolti di massa attraverso i loro profili social, e che desiderino cavalcare il fenomeno del podcasting con l’approccio professionale che l’editore radiofonico è in grado di fornire.

Massimizzare l’esposizione e la resa di quanto già disponibile

Anche limitandosi al palinsesto lineare corrente, è possibile individuare del contenuto esclusivo che può essere ulteriormente valorizzato, negli ascolti e nella monetizzazione, come digital audio on demand.

Tabella

I diversi tipi di contenuto, in particolare, possono essere inseriti in una lista dove all’inizio ci sono le breaking news, le radiocronache e i contest con interazione live, che hanno senso quasi esclusivamente sulla radio lineare in diretta, e in fondo ci sono produzioni che tendenzialmente non hanno limiti di validità temporale, come ad esempio i radiodrammi o i programmi che oggi non si ritrovano più nei palinsesti della radio lineare, spesso incompatibili con i ritmi di vita degli ascoltatori e la diffusione di massa, ma che si prestano all’ascolto on-demand da parte di alcune nicchie di pubblico. Nel mezzo, in ordine crescente di validità nel tempo, gli altri programmi.

Come anticipato, vanno considerate non solo le repliche esatte di quanto è stato trasmesso in radio (catch-up), ma in generale i materiali originali che si possiedono e possono andare on-demand in versione estesa o con edit differenti da quelli della trasmissione lineare (dando luogo ad eventuali podcast nativi).

Un esempio è il caso di un’intervista o un dibattito registrati dai quali, nello scenario tradizionale, ci si limiti ad estrarre alcuni passaggi significativi da richiamare durante un giornale radio o uno spazio di approfondimento. Il lavoro svolto per realizzare quella stessa intervista o dibattito, oggi può essere ulteriormente valorizzato pubblicandolo in versione integrale, o con un edit differente, per l’ascolto on demand.

Incentivazione dell’ascolto di catch-up e podcast

Proprio per la sua natura e il suo posizionamento, diversi da quelli della radio via etere, il digital audio on demand può intercettare un pubblico nuovo e diverso rispetto a quello già fidelizzato sul brand dell’emittente radio, pertanto occorrerà approntare una strategia di branding e di promozione dell’ascolto.

Verso il pubblico già fidelizzato dalla radio tradizionale, le possibilità di ascolto on demand e il valore aggiunto di questa offerta possono essere enfatizzati mediante richiami nel programma in diretta dove si trasmettono gli estratti dei contenuti integrali, o con appositi promo strutturati per presentare l’appendice “on demand” della stazione radio, in particolare se la si sviluppa coerentemente al brand dell’emittente radio stessa.

Ma c’è anche l’opportunità di acquisire nuova audience, che fino ad oggi avrebbe trascurato la radio lineare, promuovendo l’ascolto dei catch-up e dei podcast con campagne digital, che includano e vadano oltre il sito Internet e gli account sui social network che l’emittente radio utilizza abitualmente. Per particolari motivi di opportunità, il brand utilizzato qui potrebbe anche essere diverso da quello dell’emittente radio.

Accesso al budget “digital” dei clienti

Tutti i catch-up e podcast dell’editore saranno monetizzabili con l’inserimento di pubblicità audio. Per alcuni podcast nativi, particolarmente specialistici, si potrà valutare la possibilità di offrirne l’ascolto a pagamento.

Un ufficio commerciale, a sua volta, potrà prendere in esame le aziende già clienti o potenzialmente clienti interessate ad un’estensione della loro comunicazione nel campo del digital audio. Da qui, possono nascere progetti editoriali e commerciali che di fatto integrano o allargano, anche notevolmente, l’offerta della radio lineare, aprendo nuove opportunità di ascolto e di ricavi economici (il classico “programma redazionale a pagamento” che, ribaltando l’approccio, sarebbe in primis il “podcast informativo” dell’azienda cliente). Con la giusta struttura e le persone di profilo appropriato, o mediante collaborazioni con agenzie specializzate nel digital, l’emittente radio può arrivare a sviluppare per i clienti dei progetti di comunicazione completi, dove l’audio sia la componente che porta un valore aggiunto.

In generale, allestendo un’offerta digital audio, l’emittente radio può ambire ad acquisire parte del budget “digital” dei suoi clienti, superando i limiti del budget che essi destinano ai mezzi di comunicazione tradizionali, e acquisire nuovi clienti tra quelli che per scelta non investono sui mezzi tradizionali.

Le soluzioni RCS per l’audio on-demand

Zetta

Zetta è il software di RCS per l’emissione radiofonica e ha diverse funzioni che automatizzano o agevolano la creazione e la pubblicazione di contenuto da fruire on demand a partire dalla library, dal palinsesto, da file audio esterni o da una combinazione di queste fonti.

Alcuni editori nativi di podcast che non sono emittenti radiofoniche, hanno scelto Zetta come strumento di produzione per le sue capacità di asset management e supporto al montaggio e alla pubblicazione di contenuti audio on-demand.

RCS News

Anche RCS News permette di pubblicare audio digitale online, in abbinamento agli articoli in formato testo o verso sistemi di hosting e distribuzione dei podcast.

Scopriremo le funzionalità di Zetta e RCS News nel prossimo articolo, il quinto e ultimo della serie “La radio e il digital audio”.

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Tutti gli articoli sulla radio e il digital audio

  • Parte 1 – Introduzione
  • Parte 2 – Programmazione multi canale
  • Parte 3 – Emissione e streaming
  • Parte 4 – Audio on-demand
  • Parte 5 – Soluzioni per creare podcast

La radio e il digital audio, pt. 3 – Emissione e streaming

Emissione con Zetta

Parliamo di emissione e streaming. Nel precedente articolo “La radio e il digital audio, pt. 2” abbiamo approfondito le necessità che nascono durante la produzione di bouquet musicali multi canale e abbiamo presentato alcune delle soluzioni di GSelector.

Analoga cura, grazie a GSelector, si può avere per la programmazione degli elementi sonori non musicali come jingle, sigle, promo ecc. che sono parte della confezione del canale radiofonico, ma anche per i programmi parlati registrati.

Contenuti informativi

Addirittura, GSelector si può utilizzare per programmare al meglio dei programmi informativi registrati in anticipo, controllando la rotazione delle loro repliche, o per programmare dei segmenti “contenitore”, che vengono poi effettivamente aggiornati nel loro contenuto dopo la programmazione, man mano che si producono le ultime notizie. Fino a gestire in automazione o live-assist tutta l’emissione di una radio o di un bouquet all-news.

RCS News

RCS News è lo strumento per la produzione dei contenuti informativi, dall’acquisizione delle fonti all’assemblamento dei programmi informativi, che siano letti in diretta, registrati, o trasmessi in modalità mista, ed è completamente integrabile in GSelector e Zetta.

Di fatto, il contenuto audio registrato e assemblato in RCS News alimenta i segmenti informativi di un palinsesto, alla pari delle canzoni negli spazi musicali.

Pubblicità

Aquira

L’inserimento di pubblicità in uno o più stream audio rispecchia invece logiche diverse:

  • se si desidera programmare degli spot pubblicitari uguali per tutti gli ascoltatori di uno stesso canale, o anche di tutto il bouquet multi canale, si segue la normale prassi della radio lineare terrestre; Aquira è lo strumento di gestione commerciale, anch’esso progettato per la programmazione multi canale, sia essa di radio o splittaggi terrestri, sia di canali in streaming, con funzioni che partono dal CRM e arrivano alla contabilità; gli spot programmati con Aquira confluiscono automaticamente in GSelector ed è quindi possibile produrre un palinsesto completo di tutti gli elementi, controllando anche il timing complessivo di ciascuna ora o segmento di palinsesto al netto dell’affollamento di ciascun break
  • se invece, come è prassi nel settore digital, su uno stesso canale o su tutto il bouquet multi canale si intende inviare spot pubblicitari differenziati per target di ascoltatori, ci si collega ad un AD Server esterno; nel palinsesto di ciascuna radio si potranno inserire elementi a cui saranno agganciati comandi che, sullo stream, attiveranno l’inserimento degli spot da parte dell’AD Server facendo in modo che ciascun ascoltatore non percepisca lo “stacco” tra il programma principale e il contenuto indirizzato esclusivamente a lui; solitamente i comandi all’AD Server vengono inviati attraverso l’iniezione di metadati nello stream oppure trasmettendo specifici segnali audio (toni), più o meno udibili; gli elementi del palinsesto a cui è agganciata la pubblicità potrebbero avere durata nulla o una durata fissa, a seconda del sistema di streaming, di collegamento e di inserimento pubblicitario utilizzati; in caso la durata non sia nulla, questi elementi potrebbero essere dei promo o altri riempitivi, che vengono rimpiazzati a target per ciascun ascoltatore qualora siano disponibili degli spot da indirizzargli e il dispositivo o software di ascolto lo permetta.

Emissione e streaming

Nei bouquet di radio musicali tematiche la messa in onda è solitamente automatica, ed è la riproduzione passo-passo del palinsesto finito di GSelector. Le soluzioni di RCS per emissione e streaming sono, rispettivamente, Zetta e Revma.

Zetta

Zetta, il software per la messa in onda di RCS, ha lo stesso tipo di struttura dati di GSelector, che consente a più stazioni di condividere lo stesso database. Anche Zetta è nativamente multicanale. Grazie al “Living Log” le modifiche, siano esse fatte su GSelector o Zetta, si riflettono istantaneamente ovunque, consentendo un’esperienza davvero multiutente.

La messa in onda di una radio in streaming, tuttavia, necessita di funzioni aggiuntive rispetto a quella tradizionale. Esse spaziano dalla gestione dei metadati, per descrivere con testi e immagini i contenuti trasmessi rendendo più ricca l’esperienza di ascolto, all’integrazione con sistemi terzi, ad esempio quelli per l’inserimento pubblicitario a target citati sopra.

Zetta si può configurare con un numero illimitato di feed di metadati relativi a ciò che è in onda, aggiornati in tempo reale: “Now Playing Export” è estremamente flessibile, è basato su XML e consente l’uso di template XSLT. Se la trasmissione è in diretta, si può anche utilizzare un modulo “Now Playing” in studio, per inviare metadati al volo.

Now playing metadati

Altri esempi delle soluzioni di Zetta a queste necessità: la possibilità di inserire comandi di output direttamente negli asset audio (Cue Points), la possibilità di invio dati e comandi TCP/IP e la disponibilità di API.

Le politiche di prezzo di Zetta, come quelle di GSelector, sono particolarmente convenienti per le radio nativamente digitali e si possono così realizzare bouquet di webradio con un costo per canale pari ad una frazione di quello pagato per il broadcast su frequenze terrestri.

Fino all’ultimo miglio

Revma

Indipendentemente da quali siano le strategie dell’editore rispetto alla multi piattaforma (mettere i propri stream esclusivamente sulle sue proprietà, colonizzare più aggregatori possibile, o qualsiasi via di mezzo), Revma è una valida soluzione. Perché, prima di tutto, permette di impostare delle regole e dei filtri per utenti o gruppi di utenti, circoscrivendo ad esempio la distribuzione degli stream ad aree geografiche, piattaforme o terminali desiderati.

Regole e funzioni di Revma

I formati di stream in uscita sono molteplici: HLS, MPEG-DASH, HTTPs, F-MP4. Revma ha una scalabilità infinita per qualsiasi numero di emittenti e ascoltatori ed è compatibile con i principali fornitori di pubblicità in digital audio da inserire negli stream su Internet, di cui abbiamo parlato nel paragrafo “Pubblicità”.

Revma è una soluzione per lo streaming su IP conveniente e completa. Con affidabilità garantita, supporto 24/7, processamento professionale dell’audio e rapporti integrati per l’analisi dei dati di ascolto.

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Tutti gli articoli sulla radio e il digital audio

  • Parte 1 – Introduzione
  • Parte 2 – Programmazione multi canale
  • Parte 3 – Emissione e streaming
  • Parte 4 – Audio on-demand
  • Parte 5 – Soluzioni per creare podcast

La radio e il digital audio, pt. 2 – Programmazione multi canale

Programmazione multi canale

Parliamo della programmazione multi canale dopo che nel primo articolo sul tema “La radio e il digital audio” abbiamo descritto il quadro generale di opportunità per gli editori e gli inserzionisti pubblicitari. Abbiamo anche chiarito come la radio, nel dominio del digital audio, si declini su streaming lineare e ascolto on demand.

In questo secondo articolo iniziamo ad approfondire gli aspetti dei palinsesti lineari, con un focus sulle funzioni native dei software RCS che risolvono le necessità emerse con il moltiplicarsi dei canali di distribuzione dei contenuti radiofonici.

Il punto di partenza è la composizione dei palinsesti: musica ed altri elementi del format, contenuti informativi, pubblicità.

Una nuova dimensione

Nel mondo del broadcast tradizionale, la programmazione musicale è strutturata solitamente su un unico canale radiofonico, a partire da un’unica library, e mira a governare al meglio un mix di canzoni secondo lo sviluppo lineare nel tempo, mantenendo controllo e coerenza attraverso accorgimenti che riguardano sostanzialmente due aspetti:

  • la rotazione delle canzoni, legata al tempo (distanze tra passaggi della stessa canzone o dello stesso esecutore, restrizioni di fasce orarie, posizione nell’ora dove vengono richiamate canzoni di una certa categoria ecc.)
  • le sequenze, con il dettaglio sugli accostamenti concessi e non, legate ad attributi che descrivono gli aspetti artistici delle canzoni.

Il digital audio permette agevolmente di moltiplicare i canali radiofonici di uno stesso editore, dando luogo a bouquet che solitamente prevedono diverse radio musicali tematiche, le quali possono avere in comune una parte dei brani musicali.

Programmando la musica dei bouquet, oltre agli aspetti da controllare nello sviluppo lineare di ciascun palinsesto citati sopra, ci si confronta con una nuova dimensione, quella del controllo delle sovrapposizioni tra i diversi palinsesti: ad esempio, sapendo che l’ascoltatore può saltare da una radio tematica all’altra, potrebbe essere utile garantirgli che non vi ritroverà immediatamente la stessa canzone.

Abbiamo già evidenziato come nel dominio digitale occorra realizzare le massime economie sulle routine produttive: il moltiplicarsi dei canali comporta un lavoro di programmazione musicale che rischia di crescere notevolmente a fronte di ricavi che, almeno in fase iniziale, sono nettamente inferiori a quelli del broadcast terrestre tradizionale.

Servono quindi strumenti in grado di semplificare e automatizzare il lavoro, mantenendo alla base lo stesso proposito che valeva ai tempi di Selector e della singola radio: affidiamo alla macchina tutto quel che è calcolo e procedura meccanica per liberare tempo alle persone, in modo che lo dedichino alle attività dove la sensibilità umana fa la differenza o è davvero necessaria: ricerca e selezione della musica, codifica dei parametri artistici e analisi e ottimizzazione dell’offerta editoriale.

Programmazione multi canale

GSelector

GSelector è, ad oggi, l’unico software al mondo che sia nativamente multicanale, progettato proprio per essere di aiuto nella programmazione non solo della radio lineare tradizionale ma anche dei bouquet digitali di radio lineari.

Avendo un solo archivio musicale per tutte le radio di un medesimo gruppo editoriale, gli attributi di ciascuna canzone si inseriscono una sola volta e possono essere condivisi, in toto in parte, tre le radio gestite.

Per velocizzare l’inserimento in library delle nuove canzoni, GSelector integra la funzione Audio Analyzer che identifica automaticamente alcuni parametri come energia, tempo, durata, uscita a taglio o sfumata, chiave musicale dell’apertura e della chiusura. È anche in grado di impostare più punti di intro per ciascuna canzone.

La “G” di GSelector significa “goal”. Si tratta di obiettivi che l’utente può fissare per creare il sound desiderato e che GSelector terrà sempre come riferimenti. Mentre l’utente costruisce la library e i clock, GSelector analizza la domanda naturale delle canzoni. Per ogni canzone aggiunta a una categoria esistente, o se vengono richiesti in qualche modo più passaggi per un certo tipo di canzoni, si riducono i passaggi di altro materiale presente nel sistema. Quando l’utente fissa i suoi obiettivi, GSelector mostra in che modo l’adeguamento della domanda avrà un impatto sul resto del sistema. In questo modo, si può lavorare con un equilibrio perfetto senza perdere tempo in calcoli e simulazioni.

Per la programmazione dei palinsesti, inoltre, GSelector garantisce che nessuna posizione venga lasciata vuota, trovando sempre le canzoni giuste rispetto agli obiettivi e le regole impostate.

Programmazione multi canale

Il “Multi Station Scheduler”, unico al mondo, garantisce proprio quei controlli di programmazione tra radio di uno stesso bouquet che evitano la trasmissione contemporanea della stessa canzone, o anche dello stesso titolo, stesso artista, album o interprete.

Risoluzione dei conflitti tra le radio del bouquet

Come funziona? Le radio sono ordinate in base alla loro importanza e vengono programmate una dopo l’altra seguendo questo ordine.

Durante il processo di programmazione multi stazione, GSelector identificherà eventuali conflitti tra due radio, intervenendo su quella che nella sequenza di programmazione risulta meno importante. Rimpiazzerà quindi la canzone in conflitto con la successiva miglior scelta. Ripeterà il ciclo per ogni radio e ogni conflitto, fino a risolverli tutti.

Risoluzione conflitti

Possibile anche usare la funzione “Fix Interactively” che, una volta identificati i conflitti, permette di sceglie manualmente su quale radio fare le modifiche, senza necessariamente rispettare l’ordine di importanza.

Quando una canzone viene rimpiazzata durante questo processo, in qualsiasi radio, il cambiamento viene riportato nella sua Schedule History, tutto è tracciato e tutto lo storico concorre ad ottimizzare la programmazione futura.

Contenuti non musicali

Quanto spiegato vale per la musica ma analoga cura, con GSelector, c’è per la programmazione degli elementi sonori non musicali come jingle, sigle, promo ecc. che sono parte della confezione, ma anche per i programmi parlati registrati.

Nei prossimi articoli entreremo nei dettagli e estenderemo l’analisi agli aspetti della pubblicità, dell’emissione e dello streaming.

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